Il servizio refezione nella scuola materna e nel nido
d’infanzia
L’alimentazione
dei bambini in età prescolare riveste particolare importanza per gli effetti
che una alimentazione scorretta potrebbe avere sullo sviluppo e sulla crescita.
E’ fondamentale che il pasto somministrato sia bilanciato in termini calorici
con il giusto apporto di carboidrati, proteine e grassi. A tal fine deve essere
controllato da un dietologo, dal pediatra e realizzato secondo le direttive
ministeriali.
Il menù
deve essere vario con una rotazione giornaliera possibilmente su più
settimane. L’ideale è l’acquisto quotidiano di cibi freschi; si possono utilizzare
cibi surgelati purchè di marche conosciute, imbustati con scadenza e se non
conosciuti è necessario che il fornitore sia autorizzato dalla direzione della
scuola per aver fornito idoneo documentazione sulla provenienza e trasformazione
degli stessi.
Il
servizo di refezione deve attuare le procedure di autocontrollo per la corretta
prassi igienica che si inserisce nell’applicazione del sistema HACCP in base
al D.L.vo 155/97.
Questo
consiste nel prelievo di campioni prova presso i locali della scuola per effettuare l’indagine per il controllo
di qualità. La rilevazione deve essere affidata ad un organismo esterno a sua
volta certificato.
Il
locale adibito alla cucina deve essere, come il resto della struttura a norma
secondo le disposizioni attualmente vigenti. Deve, quindi, essere applicata
la legge 46/90 sugli impianti elettrici con dispositivo di sgancio per ogni
singolo elettrodomestico presente in cucina e quindi con un quadro autonomo
rispetto all’interruttore centrale.
Deve
essere applicata la normativa antincendio ed esserci una allarme per le fughe di gas. Il personale deve essere
gestito con l’applicazione della L.626/96 sulla sicurezza nel posto di lavoro,
indossare quindi, camice, guanti per la manipolazione degli alimenti, scarpe
antiscivolo, cuffie fermacapelli.
Poiché
sono presenti bambini di età diversa, il pasto deve essere in armonia con le
esigenze individuali; sul menù di base si devono attuare quindi le modifiche
del caso. Si provvede a frullare, omogeneizzare,
passare o fare in piccoli pezzi le varie pietanze a seconda della capacità di
masticazione. La dimensione del pasta, inoltre, varia dai piccoli formati ai
formati più grandi.
Il
monitoraggio alimentare del bambino avviene in tre fasi. Inizialmente, con un
test di ingresso il genitore indica alla scuola le eventuali intolleranze ed
allergie alimentari dell’iscritto. Quotidianamente, la responsabile della refezione
controlla il numero dei presenti ed eventuali segnalazioni da parte dei genitori
su accorgimenti particolari (alimentazione in bianco). Al termine del pasto, l’educatrice di riferimento
compila un apposito tagliando che inserisce
nello zainetto del bambino; sul tagliando sono indicate le quantità
che il bambino ha mangiato secondo uno scoring predefinito.